Recensioni critiche


Recensioni - Astratto:

 Giammarco Puntelli, Giulia Sillato, Denitza Nedkova.


LE SCELTE DI PUNTELLI - OPERA "FORME IN MOVIMENTO" 19.

 

Il linguaggio attuale di Antonella Bertoni è arrivato nella ricerca del maestro dopo lo studio della forma. E questo linguaggio, che possiamo definire geometrico e di conseguenza ancora più attento alla manifestazione della stessa forma, in realtà ci parla di un viaggio verso una libertà artistica, culturale, mentale.

La rappresentazione di volumi e di geometrie rappresenta la ricerca dell'essenza lontano da ogni contaminazione che può deviare il vero significato.

La figurazione geometrica è determinata dal pensiero che viene rappresentato e il colore è determinato dalla forma stessa che a sua volta diventa, nel processo, parte del contenuto.

Antonella Bertoni resiste così alla tentazione di approfondire una forma tradizionale che avrebbe portato la sua pittura su sentieri di scarsa originalità e soprattutto ad esecuzioni nelle quali la parte tecnica poteva prevalere.

Così posso spiegare la svolta, la decisione, il ciclo attuale del maestro, un ciclo su un'arte "plastica", presenze geometriche, il colore come mappa della realtà.

Tutto questo è la resistenza alla moda verso l'eccessiva ostentazione della forma focalizzandosi sui temi, sui significati, sulla consapevolezza dello strumento grafico come lettura stessa di una realtà.

L'opera presa in considerazione (Forme in movimento 19), presenta elementi in transito portando l'immagine nel suo complesso ad essere dinamica, essenziale e nello stesso tempo esaustiva.

E' la legge di questa pittura che coglie i significati ultimi e lo fa riducendo la parte fenomenica, cogliendo su una realtà grigia elementi in viaggio, un continuo passaggio, un flusso che il maestro dipinge e racconta. Possiamo definirlo il fluire della vita nella realtà.

Il teatro dei volumi di Antonella Bertoni, nel grigio quotidiano, rappresenta il transito di tutti quei colori che comunicano i momenti, gli umori, i sentimenti, quell'emozione colorata che si immerge nel mondo.

Ecco così un'alternarsi di sentimenti, pause, simboli, serenità, dubbi, tutto ciò che rende il vivere unico rispetto al senso della forma.

Già in passato la ricerca "plastica" in pittura era stata paragonata alla musica jazz. Essendo questa libera di seguire momenti di improvvisazione, corrisponde ad un linguaggio e a delle performance vicino alla completa libertà rispetto a pentagrammi fissi e non in discussione.

L'arte di Antonella Bertoni, la sua arte cosiddetta astratta e geometrica, risponde alle esigenze di una libertà che si spoglia della forma per manifestare ciò che è.

 

 Giammarco Puntelli


LE SCELTE DI PUNTELLI - OPERA VERDERAME.

 

Quando l'informale astratto riesce ad evitare i parametri stretti di una classificazione e a raccogliere e ad abbracciare tutti i toni, i mezzi toni, la gestualità e le sfumature, rappresentando il linguaggio nuovo di chi realizza il senso di quel determinato colore sapendolo agganciare all'intelligenza emotiva dell'attenzione e della memoria, significa che siamo davanti ad una vera e propria opera d'arte.

Il colore non è mai decorazione, alcuni pittori dilettanti lo umiliano inserendolo in questo mortificante ruolo. Il colore dialoga con le nostre sensazioni di base, parla ai sensi ( non solo alla vista ma anche al gusto per esempio), prima di essere trasformato in pura emozione all'interno del nostro cuore e del nostro spirito. L'emozione grazie alla razionalità diventa significato, spesso ricordo e qualche volta proiezione sul futuro, e questo permette a quell'opera e a quel momento di rimanere unico e fisso, indelebile nella nostra memoria. Antonella Bertoni, dopo e durante un ciclo figurativo, si è dedicata all'informale astratto, spesso geometrico, con l'autorevolezza di saper unire la matematica presenza al colore senza confini. In quest'opera dimostra la sua capacità "tutta verticale" di approfondimento del colore, in un lavoro serio, autorevole, dove l'attenzione diventa sentimento e dove il perdersi nel colore appartiene al mondo della trasformazione e della poesia. 

Riesce a cogliere la natura del colore stesso nell'abbraccio di chi lo rispetta e lo raccoglie. Tutto questo fa di un'opera una vera opera d'arte, un momento irripetibile dell'esistenza e della ricerca d'arte, come un linguaggio, quello del maestro Bertoni, che incontra nuove consapevolezze, pronto ad indagare altre modalità dell'Essere nell'informale astrazione.

 

Giammarco Puntelli

 


Vive e opera a Mantova.

Si forma artisticamente presso l'Istituto Statale d'Arte di Mantova, nel cui ambito ha modo di realizzare interessanti esperienze formative che la guidano sino al conseguimento del Diploma in Architettura e Arredamento. Le conoscenze tecniche maturate negli anni scolastici vengono inizialmente impiegate per coltivare la pittura figurativa fondata sullo studio del paesaggio. A tale scopo utilizza il gessetto, la tempera, l'olio non senza sperimentare lo stesso acquerello, tecnica facile a prima vista ma che richiede una mano di comprovata abilità. Nell'acquerello tuttavia lei trova l'espressione a sé più congeniale...inizia così ad eseguire paesaggi, vere e proprie apparizioni evanescenti e delicate.

Pittrice molto apprezzata nella zona di Mantova, si fa conoscere anche in numerose aree nazionali, riuscendo ad attirare la considerazione e la stima di critici di chiara fama. Oggi, è uno dei talenti più promettenti del contemporaneo italiano. Lasciate le sue fattezze naturalistiche, ormai scontate, e nutrendosi di apporti tecnici di natura non tradizionale, come stucchi, colori acrilici e materici e altro di simile, l'astratto inizia a stimolare un mondo visivo in grado di sollevare dilemmi etici sull'effettiva consistenza dell'espressività contemporanea. Ecco che inizia così un percorso di studio che si identifica nella realizzazione di forme geometriche che evidenziano un sapiente e perfetto abbinamento tra la forma e il colore, senza tralasciare la libera interpretazione nello spazio su tutta la superficie della tela. 

                                                                                                                                    Giulia Sillato


Organizzare la pittura in forme ideali, rette e dunque corrette.

Accostare queste forme geometriche in maniera serena ed armonica, senza pathos espressivo, senza pretesa suprematista, senza meticolosità costuttivista. Abolire la terza dimensione e ridurre i mezzi raffigurativi ai soli linea e colore. Nominare quale forma ideale il rettangolo perché in esso la linea è retta senza l'ambiguità della curva. In tal modo Antonella Bertoni conquista la sua indipendenza da convenzionali valori emotivi e, seguendo la linea costuttivista Kandinskijana, realizza una pittura primaria sensoriale. Si tratta di ciò che gli ultimi risultati neuroscientifici definiscono modello geometrico insito. Questa è un'innata capacità mentale - sita nel più arcaico e impulsivo emisfero destro - di scrutare l'ambiente e recepirlo secondo i criteri geometrici di principali e invariabili punti di riferimento - come gli alberi e le montagne in un paesaggio naturale o le strade e i palazzi in uno urbano - per essere in grado di orientarsi, muoversi e vivere in esso. Bertoni esprime esteticamente questo modello sottolineando, con armonia della tavolozza cromatica, la sua importanza vitale con la conservazione della specie Sapiens. Un atto antropologico quindi prima ancora che artistico in cui il talento immaginativo - dovuti sempre ai meccanismi interpretativi dell'emisfero destro - è parificato all'analisi scientifica. Pertanto i confini tra arte e scienze - saldamente mantenuti e rinforzati per almeno dieci secoli - cedono davanti a ricerche neuroestetiche come quella di Antonella Bertoni.

 

  Denitza Nedkova


Recensioni - Acquerello

Luciano Carini,  Sandro Serradifalco, Fabio Bianchi,  Barbara Ghisi, Ottavio Borghi, Daniela Sogliani, Carlo Micheli.


Atmosfere ad acquerello

Nata a Mantova, ma residente a San Giorgio sempre in provincia di Mantova, Antonella Bertoni ha frequentato l'Istituto d'Arte della sua città iniziando poi un'intensa attività espositiva fatta di mostre personali, collettive rassegne artistiche di ottimo livello in numerose città italiane. Artista poliedrica e dotata di indubbie capacità, si cimenta in svariate tecniche espressive anche se quella da lei maggiormente sentita e interpretata è quella dell'acquerello. Bravissima acquerellista, , Antonella Bertoni, che, con questa mostra, mi riporta a parlare della "pittura ad acqua" dopo un lungo periodo di pausa, quando, negli anni ottanta, curavo mostre di Aldo Raimondi, Alfredo Zecca, Alvaro Mairani ed altri ancora.

Anche l'artista lombarda si esprime con sicurezza e personalità in una tecnica, quella dell'acquerello appunto, difficilissima e piena di insidie, dove non è possibile commettere errori o avere pentimenti. Antonella Bertoni ha raggiunto una piena maturità professionale che rivela nei tagli compositivi, nelle proiezioni lunghe dei suoi paesaggi che si presentano puri e inondati di luce. Ma quello che più colpisce, nell'espressione di questa bravissima artista, sono proprio le atmosfere e cioè la sua straordinaria capacità di entrare in sintonia con la natura, con i suoi silenzi, i suoi ritmi e le sue pause: nelle sue opere, infatti, si avverte il respiro lento e maestoso della pianura e le sue vedute si snodano libere sui grandi spazi e gli orizzonti bassi e dilatati, si accendono sui prati ricoperti da rossi papaveri, poi tornano nuovamente a placarsi quando la sua attenzione si posa sulle poetiche cascine della "bassa" o sui caratteristici vicoletti della bellissima Mantova. Espressione intensa e giocata quasi sempre su tinte tenui e delicate, su toni morbidi e pastosi che, nell'insieme, sembrano voler echeggiare e richiamare le memorie di un "Chiarismo" personale e straordinariamente lirico, Così, con rara abilità e capacità di interpretazione, quest'artista riesce a rendere il mutare delle luci e delle ombre, lo scorrere delle stagioni, la bellezza stessa della vita fino a rendere le sue vedute sulla magnifica terra lombarda simbolo e metafora di vita interiore. La nostra artista possiede una straordinaria capacità nel condurre la macchia cromatica sul foglio bianco fino a farla sfaldare in mille rivoli, nel dirigere la naturale colatura dell'acqua fino ad ottenere quelle magiche trasparenze che diventano, via via, petali, foglie, case, colline, oggetti. Conosce perfettamente il linguaggio della carta che si macera nell'umore colorato delle tinte, le gocce che d'improvviso scivolano via e richiedono dunque attenzione e controllo. Conosce il magico segreto che è solo della pittura ad acqua, della trasparenza e della luce. Un linguaggio intenso, quello  di Antonella Bertoni, che rivela indubbiamente tanta esperienza, tecnica e abilità, ma anche e soprattutto, tanta partecipazione, anima e sentimento. Pittura eseguita col cuore, dunque, che si trasforma sempre in autentica poesia. 

                                                                                                                                    Luciano Carini    


L'arte di Antonella Bertoni

Evanescenti, delicati, quasi sfuggenti nelle forme e nei colori, gli acquerelli dell'artista Antonella Bertoni rischiarano il panorama artistico contemporaneo come il sole dopo il grigiore di un pomeriggio uggioso. In un ambito moderno di difficile comprensione e interpretazione, dove ogni giorno si scontrano stili accattivanti e innovativi, la Bertoni spicca con raffinatezza e delicatezza, regalando all'istante l'emozione sincera di un paesaggio dal sapore bucolico, il profumo di un fiore di loto e dei boccioli sugli alberi in Primavera. Il suo linguaggio pittorico si allontana dalla segnica ostica tipica dell'arte contemporanea e di molti dei suoi interpreti, e si avvicina semmai ad un concetto ben più alto che sia più simile alla poesia. Le sue immagini sono quasi lo specchio di una rima baciata, così armoniche e bilanciate, i suoi colori sono come un racconto che comincia con "C'era una volta....", e nell'insieme i suoi acquerelli richiamano il desiderio di semplicità e romanticismo che risiede un po' in ognuno di noi. Un nuovo lirismo dunque, si affaccia alla scena paesaggistica odierna, esaltandone l'eleganza e la raffinatezza.

                                                                                                                                       Sandro Serradifalco

 


Atmosfere tenui e poetiche

Piacenza - Forse è un genere di nicchia, forse è approccio tradizionale, forse... Ma l'acquerello, la pittura ad acqua cioè, ancora trasmette emozioni e suggestioni. Come evidente in Atmosfere ad acquerello, personale della pittrice mantovana Antonella Bertoni, allestita allo Studio C. La pittura è oggi inflazionata, gli artisti innumerevoli, le tecniche fra le più varie. Bertoni conferisce però alle proprie opere un quid particolare, un'ineffabile tranquillità spirituale, grazie anche all'abilità grafica. Gran parte delle sue opere ritraggono angoli e paesaggi del mantovano dove natura e sentimenti, magicamente, si incontrano, fra colori tenui e pastellati. L'acquerello permette infatti agli artisti di cogliere la quintessenza della nostra grande pittura, di perpetuare un'aura talora solenne.

Assolutamente da vedere allora un piccolo /grande capolavoro, San Francesco a Piacenza, dove la pittrice ricrea storia e mito di un monumento della nostra città. Ma non scordiamo altre opere interessanti fra cui Casetta fra gli alberi dove, nella solitudine del tempo, spicca il fascino immoto della pianura. E poi Aperta campagna,  dalla prospettiva fortemente scorciata dove il canale in obliquo movimenta la composizione. Oppure Fiori di loto per la visione serena, un unicum fra terra e cielo e, come medium, un centro storico.

Con Bertoni dunque acquerello come espressione di impressioni, profondità di campo come riflesso di interiorità e nobili sentimenti.

                                                                                                                                         Fabio Bianchi


"La sensibilità per la propria terra negli acquerelli di Antonella Bertoni"

Il grande Giorgio De Chirico disse: "Un artista non deve essere originale, ma originario". Ossia lasciare nelle opere traccia delle proprie origini, della terra natia, l'importanza del dato antropologico e della provenienza, una sorta di imprinting culturale riconoscibile.

Rivelare la propria provenienza attraverso l'elaborato artistico.

Questo fa con i suoi acquerelli l'artista mantovana Antonella Bertoni.

I suoi soggetti sono i paesaggi di campagna della Pianura Padana con le cascine, i pioppi, i fossati e le carreggiate sterrate. Le rive del fiume Po e i laghi di Mantova formati dal Mincio, emissario del lago di Garda.

Le atmosfere della pianura trapelano da ogni pennellata leggera e luminosa dell'artista che sembra cogliere, con la trasparenza e la delicatezza del colore diluito con l'acqua, anche la bruma mattutina. Il tutto con un disegno ben risolto nelle proporzioni e nella prospettiva, tipico di una mano esperta e decisa, ma che sa dispensare poesia in ogni tratto.

E non mancano nemmeno la brillantezza del colore, sebbene delicata e timida, e il calore della luce che colpisce i soggetti rendendoli tridimensionali e carichi di energia. Quella stessa energia che si muove dall'anima di Antonella e che si riversa attraverso l'arte sui suoi dipinti con tutta la passione per la natura e la vita!

                                                                                                                                         Barbara Ghisi


"Riflessioni sugli acquerelli di Antonella Bertoni"

L'amatore dell'acquerello non può contare sul grande vigore cromatico delle altre tecniche pittoriche, per cui deve impressionare i fruitori delle sue opere avvalendosi della correttezza grafica, della brillante trasparenza dei pigmenti, ma soprattutto della luce naturale conferita dal bianco della carta che fa da supporto, la quale comunque si presta ad accogliere svariate se pur molto discrete sfumature.

Altro fattore positivo è rappresentato dal velato senso di magia proprio delle cose semplici e chiare, il quale conferisce all'insieme quell'impressione di stilizzazione e di immediatezza che conquista già a prima vista l'attenzione dell'osservatore. Nascono così in modo quasi estemporaneo opere di grande e gradevole chiarezza, fattore quest'ultimo che nella realtà nasconde un'estrema perizia nella dosatura e nella diluizione delle tinte,perchè si tratta di una tecnica che difficilmente ammette ripensamenti, errori o correzioni. A tutto questo va aggiunta quella spontaneità esecutiva che consente all'autore di manifestare in tempo quasi reale, le proprie emozioni e i propri stati d'animo realizzando,anche talvolta con una certa incisività , creazioni dall'effetto romantico,nostalgico,comunque sempre sentimentale e di piacevole aspetto estetico.

 

La "verve" artistica di Antonella Bertoni si manifesta facendo leva sulla luminosità naturale del supporto, avallata da una grafica che sa smorzare la spigolosità della eccessiva precisione di carattere didattico; all'autrice è così consentito di mediare fra l'accuratezza esecutiva e la realtà condizionata dalla visione personale. Visione a sua volta influenzata dalle condizioni atmosferiche, di luce e dalla maggiore o minore vetusità e dalla posizione degli edifici in genere raffigurati nelle opere, ma soprattutto condizionata dallo stato d'animo che una determinata visione riesce a suscitare nell'animo di un artista.

 

Antonella traduce sempre l'impressione di un attimo in sentimento permanente reso con dolce lirismo, realizzando scenari naturali e paesaggi d'incanto; conquistata com'è dai grandi spazi pianeggianti e dalle dolci e rare ondulazioni che caratterizzano la terra padana. E così quasi attonita di fronte alle vastità quasi agorafobiche delle nostre campagne, grandi estensioni entro le quali si stagliano in distanza pittoreschi e vetusti edifici rustici, rende appieno il senso e il ritmo pacato e quasi eterno della vita rustica. Vita apparentemente indifferente ai cicli stagionali, ed al fluire del tempo. Lontano quasi a confondersi con il cielo delicatamente azzurro, appare su di una collinetta il piccolo campanile che sovrasta un gruppo di vecchie case; sembra quasi una scolta che vigila sullo scorrere del tempo e degli eventi umani o più semplicemente, lo si può immaginare come il simbolo di una mano protesa verso l'alto nell'atto di elevare una preghiera.

 

Non mancano ameni scorci silvestri dove un gruppo di alberi, quasi sopravissuti all'impietosa voracità dell'aratro, fanno timidamente ombra ad una barca abbandonata, lasciando intravedere in distanza il profilo di un bosco che fiancheggia la riva del gran lago. Tutta l'opera di Antonella parla di poesia espressa in chiave romantica, per cui il suo acquerello sembra sussurrare con tocco delicato e toni smorzati, senza ricorrere ad esaltanti picchi cromatici, una serie di sentimenti positivi, suscitando nel contempo un senso di gradevole e serena musicalità. In questo modo ella riesce a cogliere il momento magico attenuando con mano delicata l'impietosa e fredda precisione grafica, lasciando però tanto spazio all'ispirazione. Infatti il suo stile le consente di trasmettere visivamente l'ammirazione per le bellezze naturali e, più che gridarla a gran voce, sembra quasi sussurrarla con discrezione, fidando, nella accurata e sapiente dosatura dei pigmenti e nella brillante verginità luminosa dei supporti, ma soprattutto ascoltando la voce del cuore.

                                                                                                                                         Ottavio Borghi


     

Antonella dipinge ad acquerello, tecnica non facile, e i suoi soggetti sono i paesaggi con le cascine, i pioppi, la campagna, i fossati e le vie sterrate.

La sua pittura è anticipata da alcuni scatti fotografici che riproduce fedelmente nello studio.

La presenza umana non è contemplata nel suo mondo perchè ciò che interessa ad Antonella è la rappresentazione della sua natura, un mondo incantato, non violato dall'uomo e dal suo cemento, una realtà densa di quei valori, ormai perduti di cui era permeata la nostra civiltà contadina.

La velocità contemporanea e la complessità della nostra vita quotidiana è infatti completamente assente dalla sua opera.

I suoi acquerelli sono costruiti con quinte naturali in primo piano che aprono a strade, fossi e torrenti. Lo sguardo è spinto verso l'orizzonte dove il colore si attenua rispettando così le regole ottiche della visione.

La luce è l'elemento più importante nella costruzione dello spazio: una luce mattutina che invade la natura.

                                                                                                                                        Daniela Sogliani